DIRETTAMENTE DA BARCELLONA: IL NOSTRO ROBERT EROICA!! UN RICORDO DELLA CASA AZZURRA - PICCOLA STORIA CATALANA (1^ PUNTATA)
Antonio Gaudi’ si sveglio’una mattina di mezza stagione con la cosiddetta idea fissa. Avrebbe finalmente costruito il sommergibile che popolava i suoi sogni di ragazzo. Le polluzioni notturne erano all’ordine del giorno in quel periodo ma all’epoca non aveva ancora maturato l’idea geniale dell’utilità della carrucola. O gli infiniti mondi, umani e paranoici che gli avrebbero spalancato, come sorchelle infestate di spiriti, le ortogonali proiezioni. Sfinito dalla coerenza lucidissima che gli derivava dal substrato onirico perenne, scese dal letto, si infilo’ le Tods in dotazione e si lavo’ la dentiera, gustando il seguito della sua giornata, che si annunciava geniale. Infilato il cappello a cinque punte ideato dal padre poeta e predisposto dal nonno prima di essere catturato dall'’Interpool, usci'’dalla sua casa sul platano. Ma essendosi dimenticato di preparare la scala la sera prima, precipiò nel vuoto, sfidando la terra col culo, una cosa non propriamente geniale. Raccolte le spoglia di un coleottero che stava passando col verde, infilo’ la strada che dalla Rambla porta allo spazio aperto della Barcelloneta. Costeggiando le mura dell’Hotel Oriente, non riusciì a trattenere l’emozione e vomitò di gioia urlando alla luna calante. Poi estrasse l’orologio che Jhonny Nebraska gli aveva dato come dono d’addio e controllo’ l’ora. Troppo presto presto per bersi un sakè, troppo tardi per le flessioni. Decise inoltre di essere troppo stanco per regredire allo stato dei primati e quindi avanzo’ verso il mare, pregustando il seguito della sua giornata, che si annunciava geniale. Giunto sul bagnasciuga sciaccio’un mitile senza versare nemmeno una lacrima e quindi non contribuendo in nessun modo ad abbattere la distanza che esiste tra uomo e mitile. Si slaccio’ la cintura di Gucci e respiro’ la brezza che il capitano Achab gli mandava dall’ultima luce di Aldebaran.(1 – continua).
1:27 PM
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