lunedì, maggio 22, 2006

Robert Eroica's ERCOLE COUNT DOWN. OVVERO: SPUTEREMO SULLA TUA FATICA DI REDUCE.

Ercole aveva finito il the delle cinque presso Buckingam Palace, strada nella quale era stato invitato 6 ore prima da una telefonata anonima che gli annunciava il fortissimo desiderio della Regina madre di copulare con lui. Che una vecchia sifilitica anelasse al suo corpo pieno di fatica non era forse tanto stimolante per gli esseri comuni, ma Ercole, che di comune aveva solo il fallo, aveva già predisposto un geniale piano per fornificare oltre che con pelli rugose e tette sfatte anche con carni sode e vogliose di confrontarsi col Popolo, al quale lui apparteneva per elezione di nascita. La classe operaia avrebbe avuto la sua rivincita, pensava, proprio come il giardiniere interpretato da Joe Dalessandro in “Dracula cerca sangue di vergine….e morì di sete”, film che lui vedeva ogni 23 giorni sempre dopo mezzanotte, sperando ogni volta invano di non provare paura alla vista del sangue puro nel sottofinale. Ma nel momento in cui suono’ il campanello a forma di Isole Falkland già si sentiva un po’ nervoso e la presenza di Marta, la domestica italiana nata il 20.09.1974, ritta sul selciato non ebbe altro effetto che quello di aumentargli le pulsazioni cardiache. Introdotto nella rossa alcova rossa della regina vide, ormai in preda al panico, che sul giallo comodino giallo troneggiava ancora apparentemente intonso un libro di W. Burroughs del 1983. Poi le luci si spensero, apparve la larva regale dall’anta sinistra dell’armadio e, spudorata e lasciva, reggeva le calze a rete in bocca come un coccodrillo affamato. Spoglio’ il mito al suo crepuscolo e sul letto di ottone e manici di scopa lo cavalco’ come Ronzinante. E fu notte, poi giorno e poi notte. Alla fine la luce della sigaretta illumino’ il volto secolare della regina: “Non ti preoccupare, capita a tutti…”. Ma Ercole affranto e desolato, aveva perso la parola e la lingua non gli servi’ proprio piu’. O quasi: gli servi’ per bere a piccoli sorsi il the che Marta gli preparo’ con un beffardo sorriso. Poi uscendo come un Pellizza da Volpedo ormai sconfitto, non reggendo alla vergogna e provando anzi pietà per un Popolo che lui non era stato in grado di servire, si chiuse in una cabina e telefono’ all’Idra che lo venisse pure a prendere, tanto lui non avrebbe piu’ opposto alcuna resistenza.__Robert Eroica (N.d.R.: La redazione si scusa con l'autore e con i lettori per il colpevole ritardo con cui quest'opera viene pubblicata. Le segretarie erano tutte in ferie o a fare delle marchette per arrotondare e qua nessunomi dava un cazzo di aiuto!! Ma se mi stanco MOLLO TUTTO E TORNO ALL'ASILO!---R.M.M.)